Di qua non si passa

Un sabato mattino presto, appena prima dell’ondata di caldo che ha fatto iniziare l’estate ben prima di quella che sarebbe la data giusta. Sono partita di casa quando appena veniva giorno, ho infilato gli scarponi ai piedi mentre il campanile della borgata suonava le 7:00. Ho camminato per una strada nota, volevo arrivare ad un colle, poi andare oltre, sulla cresta, raggiungere una delle cime. L’alpeggio era ancora chiuso, silenzioso, solo qualche campanella delle capre che scuotevano la testa in attesa della mungitura, nel recinto. Poco oltre un gruppo di pecore con i loro agnelli, anch’esse nelle reti. Le tracce però mi dicevano che il grosso del gregge era più avanti.

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Fioritura dei rododendri – Val Chisone (TO)

Ero un escursionista come tanti, da sola, con il mio cane. Salivo a passo spedito nell’aria ancora frizzante, ammirando la fioritura dei rododendri. Il cane era libero, i cartelli dicevano che potevo tenerlo così, se rimaneva al mio fianco o comunque se rispondeva ai richiami. Però, immaginando di trovare di lì a poco il gregge, l’ho chiamato e l’ho legato al guinzaglio. Dopo aver oltrepassato un canalone piuttosto scavato, sono uscita in una radura circondata da rocce e rododendri. Il recinto era adiacente al sentiero, tutto era silenzio, ma ho subito visto i cani. Mentre, ferma, studiavo cosa fare, anche loro hanno visto/sentito me. Non so quanti ve ne fossero nelle reti, ma fuori c’era un grosso maschio che, nonostante fossimo fermi, ci è venuto contro con fare minaccioso e aggressivo, correndo, abbaiando e mostrando i denti.

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Pastore maremmano abruzzese nel gregge – Cumiana (TO)

Erano cani da guardiania, indispensabili ai pastori per difendere il gregge dalle predazioni. Lì, come ovunque ormai nelle vallate del Piemonte (e non solo), il predatore è insediato da anni, non avere questi guardiani significa aumentare il rischio di attacchi. Tutti i pastori ormai sanno che i tre strumenti che possono impiegare per cercare di proteggere le pecore sono i recinti elettrificati per la notte, l’impiego di questi cani (il numero consigliato sarebbe uno ogni 100 capi) e il pascolamento guidato, cioè la presenza del pastore quando il gregge è fuori dalle reti.

Questo video, caricato da chi si occupa della protezione greggi in Svizzera, mostra le regole di comportamento in caso ci si trovi a fronteggiare un gregge protetto dai cani. Lungo la maggior parte dei nostri sentieri ci sarà già capitato di vedere i cartelli che segnalano la presenza di cani da guardiania e spiegano come deve comportarsi il turista. Quando ero anch’io con le pecore, mi sono trovata più volte coinvolta in situazioni (anche spiacevoli) che vedevano come protagonisti turisti, cani e pastori. Il più delle volte il problema era dovuto ad un errato comportamento del turista, che pretendeva di passare in mezzo alle pecore, correva, urlava, tirava pietre ai cani.

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Cucciolone con gregge di capre – Cumiana (TO)

L’altro giorno però la situazione era molto diversa. Io credo di aver seguito tutto ciò che viene sempre detto di fare agli escursionisti. Solo che il cane ci ha attaccati. Porto sempre con me una robusta “cana“, un bastone ricurvo, che mi è servito per tenere a distanza il nostro assalitore. Ovviamente il mio cane, al guinzaglio, ha cercato di reagire, così come ho reagito io frapponendo il bastone tra noi e i denti del bestione, che ci ha assalito a più riprese nonostante fossimo ad almeno 50 metri dal recinto, fossimo prima fermi e poi arretrassimo. Non avessi avuto la cana, avrebbe attaccato il mio cane. Si è fermato solo quando siamo finalmente riusciti a tornare nel canalone. Ho legato il mio cane ad un cespuglio e sono risalita per valutare passaggi alternativi, ma il cane ha ripreso ad abbaiare correndo verso di me (foto di questi eventi non ho avuto tempo e modo di farne, potrete facilmente immaginare perché). La radura era in parte occupata dal recinto, poi intorno alberi, cespugli e rocce. Così ho dovuto tornare indietro. Non so dire se la reazione del cane fosse legata alla presenza del mio, se si trattasse di un esemplare particolarmente aggressivo e nemmeno perché fosse fuori dalle reti, anche se sicuramente in questo modo rappresenta un buon deterrente contro l’avvicinamento di predatori (e non!).

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Uno dei guardiani del gregge resta indietro a sorvegliare una pecora che ha partorito – Cumiana (TO)

In passato, in casi analoghi (gregge al pascolo accompagnato da cani da guardiania) era stato sufficiente tenersi a distanza e non era successo niente. Mentre tornavo sui miei passi, piuttosto contrariata e spaventata (ma per fortuna incolume), ho incontrato tre persone, di cui un bambino, che salivano. Li ho avvisati del “pericolo”. Quel sentiero, oltre ad essere molto frequentato, è anche sull’itinerario GtA. Alla fine sono risalita in un vallone laterale, dopo aver perso oltre un’ora per la “deviazione”, senza così arrivare a raggiungere nessun colle o vetta. Ho sentito il cane abbaiare a lungo in lontananza, non so se gli altri escursionisti siano riusciti a passare. Non voglio dare colpe a nessuno, volevo solo portarvi la mia testimonianza e spiegarvi che può anche capitare questo. Certo, non dovrebbe succedere se tutto andasse com’è scritto nei manuali, ma…

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