Non credevo… non credevo proprio che avreste risposto così numerosi e in così breve tempo! L’altro giorno ho lanciato una “sfida” ai giovani allevatori protagonisti di “Di questo lavoro mi piace tutto“, per vedere cos’era successo da quando li avevo intervistati. Il libro era uscito nel 2012, ma le interviste risalgono al 2010-2011. In molti hanno già risposto, altri mi hanno chiesto il breve questionario e lo compileranno appena avranno tempo. Pubblico seguendo l’ordine di ricezione.
Il primo che mi ha scritto è stato Matteo Faion. Di lui avevo già scritto qui due anni fa, la sua storia la conosco visto che, d’estate, porta i suoi animali nella parte alta del mio comune di residenza e Francesca Maurino vende i formaggi al mercato dei produttori il mercoledì a Cumiana.
Ecco l’articolo che avevo scritto in occasione dell’intervista per il libro. Lui era uno di quelli senza un’azienda o una tradizione zootecnica alle spalle, quindi la sua storia va a smentire coloro che sostengono che “pastori si nasce, non si diventa”. Ma adesso… cosa ci racconta Matteo? A lui la parola (e le immagini, che mi ha inviato o che ho preso sul suo profilo Facebook).
“Alleviamo ancora animali, la maggior parte capre. Da quando ci eravamo incontrati la prima volta, abbiamo realizzato il caseificio e venduto le pecore per aumentare il numero di capre. L’azienda è a nome mio (come sempre). Le maggiori difficoltà incontrate sono state ed sono tuttora quelle della burocrazia e della “mafia” che la circonda.”
“Trasformiamo il latte e vendiamo i formaggi sul mercato dei produttori. Ho presentato domanda di insediamento giovani per realizzare il caseificio, ma per noi è stata una fregatura perché, oltre a non aver preso alcun contributo, ci ha fatto spendere soldi in più.”
“Il nostro cambiamento è stato avere due figli Andrea e Erika, che ora hanno 5 e 3 anni. Tutti e due con la passione per gli animali, soprattutto Andrea, che ha una passione sfegatata per le capre.”
“Francesca invece lavora solo più part-time nella azienda di suo padre e si è dedicata alla trasformazione del latte e alla vendita del formaggio.”
“Per ora direi che siamo riusciti a realizzare quello che era il sogno iniziale (ovviamente non è tutto rosa e fiori come c’è lo aspettavamo, però direi che non possiamo lamentarci della nostra vita visto che è quello che volevamo fare). Siamo soddisfatti della nostra vita. Sarebbe solo bello che il nostro lavoro rendesse un po’ di più viste le ore, i sacrifici, ma almeno c’è la passione che ci aiuta a continuare e a migliorare.”
“Ai giovani che iniziano direi… che se non hanno sufficiente passione di non iniziare neanche, perché questo non è un lavoro, ma una vita. Quando ti svegli non pensi che devi andare a lavorare, ma a cosa devi fare e alla sera vai avanti fino a che gli animali non sono tutti a posto, che siano le 20.00 o che sia mezzanotte non importa niente altro, e lo fai 365 giorni l’anno.”
“Secondo me è una sorta di malattia che di anno in anno va “peggiorando” e che ti spinge a fare follie sempre più grosse. Non è facile per non dire quasi impossibile fare questa vita ma… se uno è malato è malato e non può fare altrimenti.”
E così questa è la prima storia… dove si vede chiaramente che, per Matteo, uno dei più grandi successi è la sua famiglia, i suoi figli che crescono felici imparando ad amare questa vita e soprattutto gli animali. L’azienda ha sede a Giaveno (TO), d’estate gli animali salgono sopra a Cumiana (TO), i loro prodotti di latte vaccino e caprino, freschi e stagionati, li trovate ai mercati dei produttori di Cumiana (il mercoledì) e Piossasco (il sabato). …ma le storie da raccontare sono tante…
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